La regola benedettina

La regola benedettina
La regola benedettina
Traduzione e commento di Rocco Meloni

La Regola benedettina costituisce il primo documento organico di guida manageriale di una comunità di persone orientata a perseguire insieme un obiettivo di alto profilo. Dentro il drammatico scenario del disfacimento dell’Impero romano, con invasioni e violenze, assenza di diritto e decadenza della cultura, povertà economica e insicurezza sociale, emergono il pensiero e l’organizzazione di Benedetto che rifonda il nuovo evo sulle solide basi organizzative di cultura romana e secondo gli aneliti spirituali della nuova religione dell’Impero, il Cristianesimo. Esponente di un’antica famiglia senatoriale romana, Benedetto trasferisce nella Regola, e da questa, nei monasteri, il senso dell’organizzazione manageriale romana: senso della disciplina, radicamento alla propria realtà, priorità delle istanze comunitarie rispetto alle individualistiche, centralità dell’uomo, impulso alla formazione e al miglioramento continui dell’individuo. Su questi principi manageriali si modellarono e prosperarono per oltre mezzo secolo centinaia di abbazie benedettine, ricreando le basi per il rifiorire economico e culturale  di tutta l’Europa. La rilettura della Regola costituisce ancora oggi l’occasione per tornare alle fonti vive di una saggezza antica che accomuna il sapere organizzativo della cultura imperiale romana con il nuovo senso della valorizzazione dell’uomo, di ogni uomo a prescindere dalle sue origini, centrale nella visione cristiana. Valori quali umiltà, obbedienza, silenzio, e senso comunitario trovano facile rilettura in chiave manageriale e di leadership.